1979 – L’erbario di Lydia



LogoNel 1978 la Pro Loco di Capraia Isola, che da poco tempo aveva ottenuto in concessione la Torre del Porto come sede dell’associazione, decise di inaugurare la nuova sede con una mostra sulla flora medicinale e aromatica da tenersi nell’anno successivo.

L’organizzazione della mostra fu affidata ai tre soci Lydia Giusti, Carlo (Gigetto) Moresco e Giorgio Perotti.  L’iniziativa ottenne il patrocinio del Museo di Storia Naturale di Livorno, nella persona del direttore Gianfranco Barsotti, e il supporto economico della Provincia di Livorno che stampò per l’occasione un piccolo catalogo della mostra.

MostraGigetto Moresco e Giogio Perotti si occuparono della preparazione del catalogo (Clicca qui Catalogo Mostra) e dell’allestimento della mostra.

Lydia Giusti, valente disegnatrice, si dedicò alla preparazione di quaranta disegni di piante medicinali e aromatiche dell’isola. I disegni furono realizzati tra il 1978 e il 1979 su carta da disegno a matita e a colori pastello. I modelli dei disegno furono le piante  e i fiori dell’isola ripresi nel corso delle stagioni. I disegni furono corredati con la loro nomenclatura latina da Gigetto Moresco.

Le tavole di Lydia Giusti furono esposte alla mostra ma poi se ne perse traccia, finchè la figlia Cinzia Giusti li ritrovò per caso alcuni anni or sono.

Mi è sembrato doveroso riproporli qui a testimonianza dell’opera di Lydia Giusti e dell’amore che i tre organizzatori, nessuno di loro era originario di Capraia, avevano per l’isola e per la sua incontaminata natura.

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Tav. 1 – Urtica atrovirens (Ortica)

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Tav. 2 – Tribulus terrestris (Tribolo)

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Tav. 3 – Teucrium marum (Erba gatta)

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Tav. 4 – Ruscus aculeatus (Pungitopo)

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Tav. 5 – Tarascacum officinalis (Dente di leone)

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Tav. 6 – Polypodium vulgare (Felce dolce)

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Tav. 7 – Plantago lanceolata (Piantaggine)

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Tav. 8 – Parietaria officinalis (Erba vetriola)

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Tav. 9 – Malva sylvestris (Malva)

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Tav. 10 – Anagallis arvensis (Centonchio rosso o Centonchio dei campi)

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Tav. 11 – Asparagus acutifolius (Asparago selvatico)

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Tav. 12 – Helichrysum angustifolium (Elicriso)

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Tav. 13 – Opuntia ficus-indica (Fico d’India)

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Tav. 14 – Rubus fruticosus ( Mare)

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Tav. 15 – Agropyron repens o Elytrigia repens (Granaccio)

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Tav. 16 – Rosa canina (Rosa di macchia)

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Tav. 17 – Linaria capraria (Linajola della Capraia)

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Tav. 18 – Eucalyptus (Eucalipto)

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Tav. 19 – Borago officinalis (Borragine in fiore)

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Tav. 20 – Borago officinalis (Borragine)

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Tav. 21 – Crataegus oxyacantha (Biancospino)

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Tav. 22 – Iris germanica (Giaggiolo)

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Tav. 23 – Ruta graveolens (Ruta)

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Tav. 24 – Pistacia lentiscus (Lentisco o sundaro)

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Tav. 25 – Nerium oleander (Oleandro in fiore)

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Tav. 26 – Nerium oleander (Oleandro)

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Tav. 27 – Viola hirta (Viola)

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Tav. 28 – Allium triquetrum (Sammola)

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Tav. 29 – Crithmum maritimum (Finocchio di mare)

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Tav. 30 – Lavandula spica o angustifolia (Lavanda)

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Tav. 31 – Senecio cineraria o jacobaea maritima (Cineraria)

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Tav. 32 – Asphodelus (Asfodelo)

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Tav. 33 – Rosmarinus officinalis (Rosmarino)

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Tav. 34 – Arbustus Unedo (Corbezzolo)

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Tav. 35 – Narcissus Jonquilla (Giunchiglia)

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Tav. 36 – Lonicera implexa (Caprifoglio)

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Tav. 37 – Lonicera implexa (Caprifoglio in fiore)

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Tav. 38 – Lupinus angustifolius (Lupino)

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Tav. 39 – Mentha pulegium (Mentuccia)

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Tav. 40 – Hedera helix (Edera)

Roberto Moresco                                                                Dicembre 2013

Lidia Albertina Giusti, è nata a Livorno l’otto agosto 1918, da Giuseppe Matteelli, uno spedizioniere di origini fiorentine, e da Edilia Bartoli, gentildonna livornese. Morto presto il padre a seguito di ferite riportate al fronte della prima guerra mondiale, fin da piccola si è distinta negli studi, riuscendo a ben qualificarsi in tutte le materie, in particolare, in disegno. Cresciuta all’ombra delle associazioni fasciste per gli orfani di guerra, risultò vincitrice di un premio nazionale di pittura, venendo ricevuta a Roma dal Duce in persona. Dedicatasi subito all’insegnamento, per provvedere alle esigenze di ciò che restava della sua famiglia (la madre e la più giovane sorella Anna), non ha mai trascurato la sua passione per le arti figurative, aderendo alla tradizione degli artisti livornesi di scuola post-macchiaiola. Sposata nel 1942, con Giuseppe Giusti di Massa, allora tenente dei Reali Carabinieri, dopo una sola settimana dal matrimonio rimase sola, per il trasferimento al fronte africano del marito.

Subita la perdita della casa paterna, a seguito dei bombardamenti alleati di Livorno, dovette rifugiarsi nella campagna pisana dove, il primo di Aprile del 1943, partorì il suo primo figlio Folco. Terminata la guerra e riunita al marito, nel frattempo rientrato ferito dall’Egitto, ha avuto ventura, assieme a lui, di scoprire e di innamorarsi dell’isola di Capraia, dove per alcuni ha vissuto stabilmente, partorendovi la figlia Cinzia. Durante gli anni trascorsi a Capraia, ha messo a frutto le sue qualità di insegnante, prestandosi a supplire all’assenza sul posto di scuole medie e superiori, preparando agli esami di diploma alcuni dei giovani locali più dotati e volenterosi. Finalmente, con la definitiva normalizzazione postbellica, ha seguito il marito nei suoi vari comandi, facendo alfine ritorno a Livorno, dove ha ripreso la sua attività di insegnante fino all’età del pensionamento. Avida lettrice, negli anni non ha mai cessato di applicarsi allo studio, frequentando l’università della terza età e apprendendo l’esperanto. Altresì ha continuato a dedicarsi amatorialmente al disegno e alla pittura. Deceduta a Livorno l’11 ottobre 2010, ora riposa, accanto al marito, nel piccolo cimitero di Capraia. (C. e F. Giusti)

Carlo Moresco (Gigetto) (Bargagli 1911-Genova 1990) nel 1937 sposa Iole Silvestrini di antiche origini capraiesi e fin dalla sua prima vacanza si innamora dell’isola. Dopo la guerra, nel 1948, torna a Capraia con la moglie e i figli e da quell’anno l’isola diviene per tutta la famiglia il punto di ritrovo estivo. Giunto all’età della pensione si dedia con passione allo studio delle erbe e piante dell’isola, frequentando a Genova il corso in farmacia dell’Università della terza età. Molti ancora lo ricordano quando portava gli amici a scoprire piante e palmenti nella campagna di Capraia. (R.M.)

Giorgio Perotti, famoso botanico, agronomo e biochimico impegnato nell’opera di inserimento di nuovi principi attivi vegetali nella pratica terapeutica, studioso della tradizione popolare alla quale va il merito di aver tramandato impieghi e virtù delle piante che la medicina attuale sta rivalutando. Fondatore dei laboratori Vegetal-Progress. A metà degli anni ’50 visitò con il padre l’isola di Capraia per poi frequentarla stabilmente a partire dai primi anni ’70. Tramite il suo maestro il prof Arturo Ceruti (a lungo direttore dell’Ortobotanico di Torino) ebbe accesso alla Florula Caprariae di Moris et De Notaris ed all’aggiunta di Sommier delle quali fece una ricognizione completa.(M. Perotti)

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